martedì 15 febbraio 2011

La vittoria di Pirlo da Adro

Della serie come è andata a finire. La scorsa settimana si è conclusa la patetica vicenda di Adro.
Adro è un comune bresciano salito alla ribalta della cronaca per le gesta del suo sindaco legaiolo Oscar Lancini, che a settembre dello scorso anno era diventato famoso per aver letteralmente impataccato la nuova scuola del paese con ben 700 di simboli del suo partito, ne parlammo qui con tanto di documentazione fotografica.

La pietosa patacata targata lega, scaricata sulla pelle di alunni e insegnanti, è durata circa 4 mesi. La buffonata non poteva passare in silenzio, proteste, manifestazioni, denuncie, avvocati, tribunali, minacce, ricatti, esibizioni di muscoli di pasta frolla, perdita di tempo e soprattutto un imbarazzante e sfrontato spreco di pubblico denaro per propaganda di partito, finalmente ha avuto il suo epilogo.
Sui banchi adesivi blu ricoprono i simboli legaioli, gli zerbini padani personalizzati sono stati accantonati e accatastati in uno sgabuzzino dello scantinato, dalla vetrata sono spariti i Sole delle Alpi attraverso i quali i bambini disegnati si tenevano la mano, ripulito e disinfettato pure il tetto ricoperto da mega simboli.
Alla fine buon senso, serietà e rispetto elementare della legge e dei regolamenti (cose sempre più rare da trovare da quelle parti) hanno finalmente mondato da ogni sozzura la nuova scuola.

Nel chiudere su questa indegna farsa legaiola, non possiamo però non riconoscere all’autore, il Pirlo da Adro, il raggiungimento della sua vittoria.
Infatti al nostro Pirlo è stata ufficialmente data autorizzazione per appiccicare le sue figurine, comprensive del Sole delle Alpi, in idoneo e apposito loco, ovvero nel suo culo. W La padania GPS

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