La Romagna si avvicina alla Toscana, a una delle più belle città d’Italia, Firenze, alla collina e alle splendide località dell’ Appennino Tosco-Romagnolo e con il mezzo, oggi meno caro, più sicuro, più veloce e non inquinante: il treno. Merito di chi ha avuto la vista più lunga di altri che si è battuto per mantenere in vita la linea faentina, Faenza-Firenze, quando invece la si voleva sopprimere, tanto che oggi, invece,viene, finalmente, potenziata. Del resto è ormai alle porte il giorno in cui, o si viaggerà in treno o non ci si muoverà più da casa. Da sabato, ogni due ore, e quindi con grande facilità di memorizzare l’orario, da Faenza, a partire dalle 8:20 sino alle 20:20, partirà un treno per Firenze lungo la linea panoramica faentina, di grande impatto visivo. Dopo meno di due ore, si è in centro a Firenze per visitare la città o per prendere la direttissima per Roma. Decisamente un tempo inferiore rispetto a quanto occorra per arrivare nel capoluogo toscano passando, come si è sempre fatto, per Bologna e, cosa non di poco conto con i tempi che corrono, spendendo meno. Inutile poi fare qualsiasi confronto con i tempi dell’auto (sempre non si rimanga bloccati per tante ragioni!?), con i costi della benzina e dell’autostrada. Anche da Firenze i treni, ovviamente, ripartiranno sempre ogni due ore, a partire dalle 8,40 sino alle 19,40. Già, una linea di grande valore paesaggistico, lungo la quale è possibile visitare deliziose località, tra l’altro ricchissime di “tesori” dell’enograstronomia, da Brisighella, a Marradi, a Crespino del Lamone (alla sorgente del fiume), a Borgo San Lorenzo. da ravennanotizie.it) GPS Nella foto, la sua sbuffante locomotiva a vapore, che trasporta i turisti , attraverso la Val d'Amone, in un viaggio di altri tempi fino a Marradi, alla sagra dei "Marroni”
Casola Valsenio – Come eravamo Fotostoria Casolana – QUELLI CHE ..........
L' Album di una Comunità in un blog
"Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via, un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti." Cesare Pavese
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