venerdì 13 marzo 2009

Ai pianisti, un bel moncherino nooo?

Il presidente della Camera dei Deputati Gianfranco Fini per stroncare l'effetto "pianisti", cioè quei parlamentari che votano anche per i colleghi assenti, ce l’aveva messa tutta. Aveva persino deciso di spendere 400/450 mila euro per realizzare un sistema di voto con l’impronta digitale. Ma ci sono dei nostri “disonorevoli” che la truffa ce l’hanno nel dna e se non la praticano vanno in crisi di astinenza.
E così al solo terzo giorno dall'entrata in funzione del nuovo sistema di voto, con il rilevamento delle impronte, due deputati hanno votato per altrettanti colleghi assenti in quel momento dall'Aula.
I 'pianisti' beccati sono tra quelli che non hanno rilasciato le proprie impronte digitali ed hanno pertanto potuto votare con il sistema tradizionale (legge del Menga… da Paese di Pulcinella) e si sono ricascati.
I "pianisti" in questione sono Guido Dussin della Lega e Carmelo Lomonte (Mpa), che è vicepresidente del gruppo Misto. I due hanno votato anche per i rispettivi colleghi di gruppo Matteo Salvini ed Elio Belcastro. Come dice la pubblicità: ho fatto la mia “pirla” figura.
Non abbiamo ancora avuto l’elenco dei “disonorevoli” che non hanno consegnato le “minuzie” (le impronte), appena li avremo li pubblicheremo, intanto per farci un’idea.
Ora votare per un altro che non c’è, è una delle cose più schifose, squallide ed assurde che possa avvenire in una aula parlamentare. In un paese normale, non dico accorciamogli il braccio e facciamogli un bel "moncherino", ma a quel parlamentare che viene beccato a votare per un altro andrebbe espulso immediatamente dal palazzo con un calcio in culo. (fonte Ansa) GPS