martedì 14 giugno 2011

Le sberle rintronano l’Alberto da Giussano

La nuova sberla dei referendum pare abbia particolarmente colpito i legaioli, tanto che
i vertici si sono riuniti immediatamente nella sede di via Bellerio, a Milano, non appena si è diffusa la notizia che quorum aveva ampiamente raggiunto il 57% e la plateale vittoria dei sì, su tutti e quattro i quesiti era cosa fatta.
Lo scombussolamento lo spiega subito il Calderoli: “Alle Amministrative, due settimane fa, abbiamo preso la prima sberla, ora con il referendum è arrivata la seconda sberla e non vorrei che quella di prendere sberle diventasse un’abitudine”. Il Maroni rincara la dose:”Per noi tirare a campare vuol dire tirare le cuoia”.
Il garbuglio è totale, a spaventare il Carroccio è soprattutto la delusione della base, l'alta percentuale di votanti, nonostante l’ "andate al mare" dell’Umberto e il fiasco totale su quasi tutti fronti.
L’Alberto da Giussano dopo l’afflosciamento dello spadone sembra svampito, bollito e lesso al punto giusto da non sapere più che cacchio fare.
Prima è stato venduto al Papi (tutta la storia che nessuno racconta Qui) ora rischia di giocarsi pure il Sole delle Alpi.
Ma la domanda delle 100 pistole resta: Come se ne esce dall’amplesso dei due rintronati (B&B) che si tengono vicendevolmente per le palle nel gioco delle parti e non ne azzeccano più una?.
Per evitare il tracollo i vertici legaioli hanno rimandato tutto a domenica al Sacro Pratone di Pontida. Nell’attesa il Bossi avvisa il popolo padano:“Ce l’hanno messo nel quorum”. Quindi? GPS

1 commento:

Anonimo ha detto...

A forza di prenderlo nel culo, i legaioli cominciano a ripensare, che con l'alleanza ci guadagnano poco