Ieri, la Repubblica ha pubblicato in esclusiva le intercettazioni telefoniche tra dirigenti RAI e Mediaset (intercettazioni realizzate nell’ambito dell’inchiesta sul fallimento della “Hdc”, la holding dell’ex sondaggista Luigi Crespi).
Ne viene fuori un quadro inquietante, un’ alleanza segreta, nel periodo 2004-2005, fra RAI e Mediaset durante il passato governo Berlusconi, con un’organizzazione metodica in caso di comunicazione politica e di grandi eventi.
L’alleanza sarebbe servita a scambiare «informazioni sui palinsesti», concordare «strategie informative nel caso dei grandi eventi della cronaca», «orchestrare i resoconti della politica». Non proprio quello che ci si aspetta da due aziende concorrenti, che dovrebbero farsi la guerra e fare di tutto per proteggersi dalla fuga di notizie. Ma è quello che risulta dalle telefonate dei dirigenti Rai vicini a Berlusconi: Del Noce, Cattaneo, Bergamini, Mimun, Rossella.
Che durante il Governo Berlusconi il rapporto tra Rai e Mediaset non fosse molto chiaro, anche la signora Gulmina se ne era accorta:”sono costretta a guardare radio Kabul”. Le veline a reti unificate e giornalisti addomesticati per non turbare i sonni del grande capo era il video quotidiano.
Ora arrivano le intercettazioni, quello che stupisce è scoprire che in fin dei conti lo sapevamo (o almeno lo sospettavamo) tutti.
Per i nostri smemorati, in un recente rapporto (2006) di Reporter sens frontière (Rsf) ha pubblicato la prima classifica mondiale della libertà di stampa, ve lo ricordate? L'Italia è al 40° posto, dopo Cile e Corea del Sud.
Ultima ora : Intercettazioni Rai-Mediaset, Viale Mazzini apre indagine interna.
Questi sono piu' barlocchi di quello che pensavo. Si pigliano per il culo da soli.
Io ho aperto un'indagine interna, tra me e me, sul motivo per cui continuo, anche se solo qualche volta, a guardarli ed ascoltarli. GPS
Ne viene fuori un quadro inquietante, un’ alleanza segreta, nel periodo 2004-2005, fra RAI e Mediaset durante il passato governo Berlusconi, con un’organizzazione metodica in caso di comunicazione politica e di grandi eventi.
L’alleanza sarebbe servita a scambiare «informazioni sui palinsesti», concordare «strategie informative nel caso dei grandi eventi della cronaca», «orchestrare i resoconti della politica». Non proprio quello che ci si aspetta da due aziende concorrenti, che dovrebbero farsi la guerra e fare di tutto per proteggersi dalla fuga di notizie. Ma è quello che risulta dalle telefonate dei dirigenti Rai vicini a Berlusconi: Del Noce, Cattaneo, Bergamini, Mimun, Rossella.
Che durante il Governo Berlusconi il rapporto tra Rai e Mediaset non fosse molto chiaro, anche la signora Gulmina se ne era accorta:”sono costretta a guardare radio Kabul”. Le veline a reti unificate e giornalisti addomesticati per non turbare i sonni del grande capo era il video quotidiano.
Ora arrivano le intercettazioni, quello che stupisce è scoprire che in fin dei conti lo sapevamo (o almeno lo sospettavamo) tutti.
Per i nostri smemorati, in un recente rapporto (2006) di Reporter sens frontière (Rsf) ha pubblicato la prima classifica mondiale della libertà di stampa, ve lo ricordate? L'Italia è al 40° posto, dopo Cile e Corea del Sud.
Ultima ora : Intercettazioni Rai-Mediaset, Viale Mazzini apre indagine interna.
Questi sono piu' barlocchi di quello che pensavo. Si pigliano per il culo da soli.
Io ho aperto un'indagine interna, tra me e me, sul motivo per cui continuo, anche se solo qualche volta, a guardarli ed ascoltarli. GPS
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1 commento:
ci resta la disobbedienza civile, non pagare più il canone e buttare la televisione in mare.
Io l'ho già fatto
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