Dalle nostre parti in Romagna, gli ultimi 3 giorni di gennaio e i primi 3 di febbraio sono detti “I giorni della merla”. Sono i giorni considerati più freddi dell'anno. Secondo una leggenda romagnola una volta la merla aveva le piume bianche e durante il mese di gennaio stava nel suo nido senza mai uscire per paura del freddo. Verso la fine del mese vedendo apparire il sole uscì dal nido credendo che fosse arrivata la primavera. Gennaio che è un po’ stronzo, (ma molto meno del trio Mastela-Dini-Turigliatto) per farle dispetto, mandò negli ultimi tre giorni del mese un freddo tanto intenso che la merla per non morire dovette introdursi in un camino fumante. La merla si salvò, ma le sue piume da bianche divennero nere per il fumo del camino e rimasero di quel colore per sempre.
Nei giorni della merla, il Presidente Napoletano è impegnato nella melina delle consultazioni. La situazione è un vero e proprio casino. Il povero presidente non sa dove sbattere la testa. L’interminabile via vai delle delegazioni non hanno fatto altro che complicare le cose.
“elezioni subito” elezioni no” “porcellum si” “porcellum no””riforme si” ”riforme no”e così via.
Ieri sera incarica Marini per vedere se trova l’ago nel pagliaio.
In questo caos riusciranno i nostri a salvare la merla?
Naturalmente non sappiamo come andrà a finire, ma alcune considerazione le voglio fare.
Una volta si diceva che l’unione fa la forza. Purtroppo bisogna prendere atto che non è così.
L’Unione quando perde, perde. Quando vince perde lo stesso. E questo mi pare che valga per tutti. Vincere le elezioni per poi non sapere governare, che senso ha? Lo dovrebbe capire anche l’ultimo degli imbecilli.
Riproporre una minestra riscaldata, con lo stesso schema che si è dimostrato fallimentare è politicamente demenziale.
Berlusconi gasato dal suo sondaggio, vuol di nuovo proporre la grande ammucchiata (se li contate sono17 partiti, dei quali 13 con consensi sotto il 2 per cento) può fare quello che gli pare.
Il Partito Democratico invece ha bisogno, come ha detto qualcuno, di uno “shock da innovazione” perché il rapporto con la vecchia politica si è logorato e deve scegliere una strada diversa.
Chiara, semplice e comprensibile. Vi ricordate “Pane, Pace, Lavoro”.
Primo per vincere bisogna crederci. Secondo, la disaffezione al voto è verticalmente in ascesa e interessa sia la sinistra che la destra. Non credo che ci sia la percezione esatta della disaffezione e della poca credibilità di questa politica.
La prima preoccupazione del PD è non perdere il contatto con il popolo della sinistra. Il PD deve sicuramente superare alcune sue divisioni interne e sbarazzarsi di chi dimostra di non condividere il progetto (penso ai teodem). Sulla chiarezza della laicità dello stato ci si gioca gran parte del consenso.
Terzo,negli ultimi tempi abbiamo assistito ad un incremento formidabile dell’istanza di partecipazione dal basso. Le primarie, nel senso del principio generale di partecipazione democratica può essere lo strumento adeguato. Potenziare le Primarie e applicarle alle candidature parlamentari è, a mio avviso, il grimaldello per il necessario “shock innovativo”.
Quarto ed ultimo (per ora) Il Partito Democratico deve alle prossime elezioni politiche, qualsiasi sia la legge, presentarsi da solo. “A babbo morto” chi se la sente di realizzare “Pane, Pace,Lavoro”, è benvenuto. Tra la certezza di perdere e la possibilità di farcela, per remota che sia, non ci sono dubbi. Forse così riusciremo a salvare la merla. GPS
Nei giorni della merla, il Presidente Napoletano è impegnato nella melina delle consultazioni. La situazione è un vero e proprio casino. Il povero presidente non sa dove sbattere la testa. L’interminabile via vai delle delegazioni non hanno fatto altro che complicare le cose.
“elezioni subito” elezioni no” “porcellum si” “porcellum no””riforme si” ”riforme no”e così via.
Ieri sera incarica Marini per vedere se trova l’ago nel pagliaio.
In questo caos riusciranno i nostri a salvare la merla?
Naturalmente non sappiamo come andrà a finire, ma alcune considerazione le voglio fare.
Una volta si diceva che l’unione fa la forza. Purtroppo bisogna prendere atto che non è così.
L’Unione quando perde, perde. Quando vince perde lo stesso. E questo mi pare che valga per tutti. Vincere le elezioni per poi non sapere governare, che senso ha? Lo dovrebbe capire anche l’ultimo degli imbecilli.
Riproporre una minestra riscaldata, con lo stesso schema che si è dimostrato fallimentare è politicamente demenziale.
Berlusconi gasato dal suo sondaggio, vuol di nuovo proporre la grande ammucchiata (se li contate sono17 partiti, dei quali 13 con consensi sotto il 2 per cento) può fare quello che gli pare.
Il Partito Democratico invece ha bisogno, come ha detto qualcuno, di uno “shock da innovazione” perché il rapporto con la vecchia politica si è logorato e deve scegliere una strada diversa.
Chiara, semplice e comprensibile. Vi ricordate “Pane, Pace, Lavoro”.
Primo per vincere bisogna crederci. Secondo, la disaffezione al voto è verticalmente in ascesa e interessa sia la sinistra che la destra. Non credo che ci sia la percezione esatta della disaffezione e della poca credibilità di questa politica.
La prima preoccupazione del PD è non perdere il contatto con il popolo della sinistra. Il PD deve sicuramente superare alcune sue divisioni interne e sbarazzarsi di chi dimostra di non condividere il progetto (penso ai teodem). Sulla chiarezza della laicità dello stato ci si gioca gran parte del consenso.
Terzo,negli ultimi tempi abbiamo assistito ad un incremento formidabile dell’istanza di partecipazione dal basso. Le primarie, nel senso del principio generale di partecipazione democratica può essere lo strumento adeguato. Potenziare le Primarie e applicarle alle candidature parlamentari è, a mio avviso, il grimaldello per il necessario “shock innovativo”.
Quarto ed ultimo (per ora) Il Partito Democratico deve alle prossime elezioni politiche, qualsiasi sia la legge, presentarsi da solo. “A babbo morto” chi se la sente di realizzare “Pane, Pace,Lavoro”, è benvenuto. Tra la certezza di perdere e la possibilità di farcela, per remota che sia, non ci sono dubbi. Forse così riusciremo a salvare la merla. GPS