Oggi vi voglio parlare del bradipo tridattilo (Bradypus tridactylus), è un mammifero che vive solitario sugli alberi della foresta pluviale atlantica nel Brasile orientale e precisamente sugli alberi di Cecropia.
La caratteristica principale del nostro Bradipo è che sul terreno si trascina con le zampe anteriori ed è formidabilmente lento. E’ considerato il mammifero più lento sulla terraferma. Quando è arzillo e in piena forma raggiunge una velocità compresa tra 0,1 e 0,16 km/h.
Non per niente Bradipo, è una parola che deriva dal greco e che significa "di lento movimento".
Se dovessimo paragonare il nostro simpatico Bradipo alla costituzione del Parco Regionale della Vena del gesso, gli dovremmo scrivergli un email, rassicurandolo che lui al confronto è come la nuova Ferrari F60 e di starsene tranquillo.
In questi giorni abbiamo letto una dichiarazione di Fusignani, assessore ai parchi della Provincia di Ravenna che annunciava l’approvazione dello statuto del Parco, che si è conclusa la procedura amministrativa e nei prossimi mesi partiranno le attività.
Noi un po’ rompi, ma anche memori e attenti agli annunci patacca. Era la fine di febbraio 2008 , la Provincia di Ravenna comunicava “Il Parco della Vena dei Gessi c’è”, replay a luglio “È ufficiale. Il Parco regionale della Vena dei gessi romagnoli è nato”, per non citare: “l’amministrazione provinciale è intenzionata a procedere e approvare rapidamente gli ultimi atti ancora mancanti” diceva il Fusignani a settembre 2007. Ci permettiamo, ancora una volta, le solite irriguardose osservazioni.
La Provincia di Ravenna, il nostro Bradipo locale, ha impiegato 4 anni (era infatti il 15 febbraio 2005 quando la Regione Emilia Romagna con la legge regionale n. 161 istituì il Parco) ad approvare lo Statuto.
Statuto che dovrà essere recepito dagli Enti, due Province, due Comunità Montane e sei Comuni. Dovrà costituirsi l’assemblea del Consorzio Parco che a sua volta dovrà nominare l’ ente di gestione.
Grosso modo questi gli adempimenti, fatti i quali si potrà affermare che il parco c’è.
La “procedura amministrativa” come si vede è ben lungi dall’ essere conclusa anche se, oggettivamente, questi adempimenti possono essere assolti ”nei prossimi mesi”. Il pericolo è che se non si innesta la marcia, consideriamo anche il prossimo periodo elettorale, rischiamo di perdere anche il quinto anno e fare cinquina senza nessun premio.
Anzi la regione Emilia Romagna ha in bilancio 900 mila euro per il parco e 650 mila euro da progetti comunitari.
Con i chiari di luna in cui vivremo i prossimi tempi, anche in termini di risorse, non ci possiamo proprio più permettere il bradipo tridattilo. GPS
La caratteristica principale del nostro Bradipo è che sul terreno si trascina con le zampe anteriori ed è formidabilmente lento. E’ considerato il mammifero più lento sulla terraferma. Quando è arzillo e in piena forma raggiunge una velocità compresa tra 0,1 e 0,16 km/h.
Non per niente Bradipo, è una parola che deriva dal greco e che significa "di lento movimento".
Se dovessimo paragonare il nostro simpatico Bradipo alla costituzione del Parco Regionale della Vena del gesso, gli dovremmo scrivergli un email, rassicurandolo che lui al confronto è come la nuova Ferrari F60 e di starsene tranquillo.
In questi giorni abbiamo letto una dichiarazione di Fusignani, assessore ai parchi della Provincia di Ravenna che annunciava l’approvazione dello statuto del Parco, che si è conclusa la procedura amministrativa e nei prossimi mesi partiranno le attività.
Noi un po’ rompi, ma anche memori e attenti agli annunci patacca. Era la fine di febbraio 2008 , la Provincia di Ravenna comunicava “Il Parco della Vena dei Gessi c’è”, replay a luglio “È ufficiale. Il Parco regionale della Vena dei gessi romagnoli è nato”, per non citare: “l’amministrazione provinciale è intenzionata a procedere e approvare rapidamente gli ultimi atti ancora mancanti” diceva il Fusignani a settembre 2007. Ci permettiamo, ancora una volta, le solite irriguardose osservazioni.
La Provincia di Ravenna, il nostro Bradipo locale, ha impiegato 4 anni (era infatti il 15 febbraio 2005 quando la Regione Emilia Romagna con la legge regionale n. 161 istituì il Parco) ad approvare lo Statuto.
Statuto che dovrà essere recepito dagli Enti, due Province, due Comunità Montane e sei Comuni. Dovrà costituirsi l’assemblea del Consorzio Parco che a sua volta dovrà nominare l’ ente di gestione.
Grosso modo questi gli adempimenti, fatti i quali si potrà affermare che il parco c’è.
La “procedura amministrativa” come si vede è ben lungi dall’ essere conclusa anche se, oggettivamente, questi adempimenti possono essere assolti ”nei prossimi mesi”. Il pericolo è che se non si innesta la marcia, consideriamo anche il prossimo periodo elettorale, rischiamo di perdere anche il quinto anno e fare cinquina senza nessun premio.
Anzi la regione Emilia Romagna ha in bilancio 900 mila euro per il parco e 650 mila euro da progetti comunitari.
Con i chiari di luna in cui vivremo i prossimi tempi, anche in termini di risorse, non ci possiamo proprio più permettere il bradipo tridattilo. GPS
Per vedere tutto il dossier sul Parco nella sezione argomenti ... leggi QUI
2 commenti:
Beh, dai, sa hai letto i CS e quindi gli articoli di questi giorni avrai visto che qualcosina si è mosso...
No?
Qualcosina, qualcosina..... qualcosina.....Perdere i finanziamenti anche per il 2009 sarebbe veramente troppo.
Oh,no
GPS
Posta un commento