Meno 4 alle primarie, il countdown è iniziato, il 25 ottobre si vota. L’appuntamento è per gli iscritti, simpatizzanti e gli elettori del Partito Democratico.
Il tormentone primarie è stato lungo, sofferto, combattuto e nelle famose regole ci si è infilato anche qualche pasticcio. Si è iniziato a luglio con la presentazione delle candidature, poi si è aperta la stagione dei congressi.
Ben 7.221 congressi che hanno interessato gli iscritti al Pd in Italia e all’estero. A votare 466.573 iscritti pari al 56,40% degli aventi diritto, i voti validi sono stati 462.904.
Pier Luigi Bersani ha ottenuto 255.189 voti pari al 55,13% , a seguire l’attuale segretario Dario Franceschini che ha contato 171.041 voti pari al 36,95%, a seguire Ignazio Marino 36.674 voti pari al 7,92%. Migliaia e migliaia di cittadini hanno partecipato alle assemblee, hanno discusso, si sono confrontati, litigato e poi scelto.
Già questo è stato, piaccia o non piaccia, una straordinaria prova di democrazia partecipata e con quello che passa oggi il convento è "merce rara e preziosa” da conservare, valorizzare ed estendere.
Il 25 ottobre dunque si torna a votare. Si vota nelle sedi e nei circoli del Pd, nelle sale messe a disposizione dalle amministrazioni locali, sotto ai gazebo, in piazza, nelle biblioteche, nei bar, persino in parrocchia e nei negozi di alimentari: 10mila seggi elettorali e 175 collegi in tutta Italia per eleggere, il nuovo segretario del PD e i mille delegati all'Assemblea nazionale del partito. Da queste parti si usa così.
Il Partito Democratico è l'unico partito in Italia che grazie alle primarie ha permesso un forte ricambio generazionale al proprio interno e rilanciato un rinnovata partecipazione costruttiva
Certo che se si è abituati alla politica del predellino del Sultano e alle nomine, dall’alto dei cieli di Arcore, in base al tocco del culo e delle tette o ai vari partiti dei Padri Padroni, questi piddini possono sembrare davvero “extraterrestri”.
Per non parlare delle cassandre della distruzione o rattoppazione comunista con i loro editti: incombe la liquefazione del Pd, Il Partito Democratico è nato morto, ecc.
Tutti uniti con il termometro in mano a misurare il grado di democrazia dei democratici, ma non conoscendola questa democrazia, diventa difficile comprendere la misurazione rivelata.
Comunque vada il 15 ottobre, il Pd ha dimostrato di essere portatore sano di una “merce rara e preziosa” che è, per gli smemorati, la democrazia in Italia.
Come dice Bersani: “Non serve gridare. Antiberlusconiano è chi lo manda a casa”.
Allora domenica tutti a votare, perché solo un PD forte può mandare a casa questo governo di ciarlatani. GPS
Il tormentone primarie è stato lungo, sofferto, combattuto e nelle famose regole ci si è infilato anche qualche pasticcio. Si è iniziato a luglio con la presentazione delle candidature, poi si è aperta la stagione dei congressi.
Ben 7.221 congressi che hanno interessato gli iscritti al Pd in Italia e all’estero. A votare 466.573 iscritti pari al 56,40% degli aventi diritto, i voti validi sono stati 462.904.
Pier Luigi Bersani ha ottenuto 255.189 voti pari al 55,13% , a seguire l’attuale segretario Dario Franceschini che ha contato 171.041 voti pari al 36,95%, a seguire Ignazio Marino 36.674 voti pari al 7,92%. Migliaia e migliaia di cittadini hanno partecipato alle assemblee, hanno discusso, si sono confrontati, litigato e poi scelto.
Già questo è stato, piaccia o non piaccia, una straordinaria prova di democrazia partecipata e con quello che passa oggi il convento è "merce rara e preziosa” da conservare, valorizzare ed estendere.
Il 25 ottobre dunque si torna a votare. Si vota nelle sedi e nei circoli del Pd, nelle sale messe a disposizione dalle amministrazioni locali, sotto ai gazebo, in piazza, nelle biblioteche, nei bar, persino in parrocchia e nei negozi di alimentari: 10mila seggi elettorali e 175 collegi in tutta Italia per eleggere, il nuovo segretario del PD e i mille delegati all'Assemblea nazionale del partito. Da queste parti si usa così.
Il Partito Democratico è l'unico partito in Italia che grazie alle primarie ha permesso un forte ricambio generazionale al proprio interno e rilanciato un rinnovata partecipazione costruttiva
Certo che se si è abituati alla politica del predellino del Sultano e alle nomine, dall’alto dei cieli di Arcore, in base al tocco del culo e delle tette o ai vari partiti dei Padri Padroni, questi piddini possono sembrare davvero “extraterrestri”.
Per non parlare delle cassandre della distruzione o rattoppazione comunista con i loro editti: incombe la liquefazione del Pd, Il Partito Democratico è nato morto, ecc.
Tutti uniti con il termometro in mano a misurare il grado di democrazia dei democratici, ma non conoscendola questa democrazia, diventa difficile comprendere la misurazione rivelata.
Comunque vada il 15 ottobre, il Pd ha dimostrato di essere portatore sano di una “merce rara e preziosa” che è, per gli smemorati, la democrazia in Italia.
Come dice Bersani: “Non serve gridare. Antiberlusconiano è chi lo manda a casa”.
Allora domenica tutti a votare, perché solo un PD forte può mandare a casa questo governo di ciarlatani. GPS
1 commento:
"Qua tutti parlano di coraggio, ma ditemi voi che coraggio si possa avere nel votare ancora una volta le stesse persone. Perchè è così, le chiacchiere stanno a zero. Bersani e Franceschini e le solite facce che si portano appresso, dalla Bindi a D'Alema a Fassino, rappresentano un cammino cominciato nella DC e nel PCI, per poi passare a Margherita e DS, e per finire ora nel Partito Democratico. Le uniche cose che di volta in volta sono cambiate sono state le sigle dei partiti di appartenenza, ma nelle prime file si sono sedute sempre le stesse persone che ora vi stanno chiedendo di nuovo fiducia. Se la sinistra italiana si è ridotta nello stato comatoso che sta sotto gli occhi di tutti, la colpa è in gran parte loro. Di chi dovrebbe essere? Chi ha guidato i partiti in tutti questi anni? Volete votare ancora una volta queste persone? Sulla base di che cosa? Per quale merito? Quello di aver consentito a Berlusconi di governare gran parte degli ultimi quindici anni?
No cari miei, io non ci sto. Voi potete sostenere che non voterete Marino perchè è inesperto, perchè lo ritenete probabilmente incapace di gestire la leadership del partito. Io vi dico che allora avete davvero poco coraggio. Per quanto mi riguarda preferisco votare una persona nuova, così da consentirle di mettersi al lavoro, per poterne alla fine valutare l'operato. Non voterò di certo persone di cui conosco già la "fedina politica", di cui conosco gli inconcludenti risultati ottenuti nell'ultimo decennio.
Parliamo di coraggio? Ok, ci sto... VOTATE MARINO."
Posta un commento