La rivelazione dopo un giorno di polemiche in seguito al ricovero per overdose della squillo che era nell'Hotel. Lui: "Mi dimetto dal partito"
Si chiama Cosimo Mele, ha 50 anni, pugliese, deputato, in questa legislatura è membro della commissione Ambiente e qualche anno fa, nel 1999, fu coinvolto in una brutta storia di tangenti e corruzione. Alle 20 e 38 di stasera, dopo trentasei ore di atroci dubbi e cristiane sofferenze fa outing con l'agenzia di stampa Ansa "per evitare - dice - speculazioni politiche a danno del partito": " Quel parlamentare sono io, ma droga non ne ho vista e la signora mi era stata presentata quella sera a cena da amici". La "signora" è la squillo che è finita in overdose all'ospedale San Giacomo sabato mattina dopo una notte a luci rosse in compagnia di un parlamentare - e di un'altra squillo - all'hotel Flora, un luogo e un mito della "Dolce Vita" di Fellini, dove Mastroianni accompagnava Anita Ekberg e faceva a cazzotti con i paparazzi. (da Repubblica.it)
Per la verità che cosa fa il buon Cosimo Mele nel suo tempo libero, non ce ne frega proprio niente.
Però se il Cosimo è dell’UDC, è in prima fila al Family Day ha sparare contro i Pacs, è un fanatico che sbraita per difesa della «nostra identità cristiana». Cioè, è di quei tromboni che poi avrebbero la pretesa di venirci a fare la morale: che non dobbiamo andare a puttane, non dobbiamo tradire, non dobbiamo fare sesso, non dobbiamo convivere,…….ecc., allora ci viene il latte alle ginocchia e non ci resta che dirvi: ma andate a cagare.
Complimentoni di cuore poi al Mele, anche per la patetica messinscena delle dimissioni, dimissioni ovviamente dal partito “per tentare di salvare la faccia al partito”, ma non dal parlamento, così, giusto per arricchire il portafoglio della dignità perduta. GPS
Si chiama Cosimo Mele, ha 50 anni, pugliese, deputato, in questa legislatura è membro della commissione Ambiente e qualche anno fa, nel 1999, fu coinvolto in una brutta storia di tangenti e corruzione. Alle 20 e 38 di stasera, dopo trentasei ore di atroci dubbi e cristiane sofferenze fa outing con l'agenzia di stampa Ansa "per evitare - dice - speculazioni politiche a danno del partito": " Quel parlamentare sono io, ma droga non ne ho vista e la signora mi era stata presentata quella sera a cena da amici". La "signora" è la squillo che è finita in overdose all'ospedale San Giacomo sabato mattina dopo una notte a luci rosse in compagnia di un parlamentare - e di un'altra squillo - all'hotel Flora, un luogo e un mito della "Dolce Vita" di Fellini, dove Mastroianni accompagnava Anita Ekberg e faceva a cazzotti con i paparazzi. (da Repubblica.it)
Per la verità che cosa fa il buon Cosimo Mele nel suo tempo libero, non ce ne frega proprio niente.
Però se il Cosimo è dell’UDC, è in prima fila al Family Day ha sparare contro i Pacs, è un fanatico che sbraita per difesa della «nostra identità cristiana». Cioè, è di quei tromboni che poi avrebbero la pretesa di venirci a fare la morale: che non dobbiamo andare a puttane, non dobbiamo tradire, non dobbiamo fare sesso, non dobbiamo convivere,…….ecc., allora ci viene il latte alle ginocchia e non ci resta che dirvi: ma andate a cagare.
Complimentoni di cuore poi al Mele, anche per la patetica messinscena delle dimissioni, dimissioni ovviamente dal partito “per tentare di salvare la faccia al partito”, ma non dal parlamento, così, giusto per arricchire il portafoglio della dignità perduta. GPS
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