Dopo 3 giorni e mezzo di lavoro è stato liberato lo speleologo croato che mercoledì pomeriggio era rimasto ferito durante una spedizione in una grotta sul Marguareis, nel cuneese. Le operazioni di soccorso si sono concluse prima del previsto dal momento che i tecnici del soccorso alpino hanno deciso di dare un’accelerazione al loro lavoro e oggi oltre 150 speleologi sono stati impegnati per portare all’esterno il ferito.I soccorritori hanno creato un vero e proprio tappeto umano su cui far passare velocemente la barella che trasportava il croato che aveva riportato una lussazione della spalla e una frattura esposta di una caviglia. Erano le 13.30 quando all’imbocco della grotta sono scoppiati l’applauso e le grida di gioia alla vista del ferito e dei suoi soccorritori.
Appena uscito, lo speologo ha detto: “non vedo l’ora di ritornare in grotta” . Paolo Rossi cantava “era meglio 'ammazzarli' da piccoli”, ma gli “speolo” sono fatti così e bisogna tenerseli. GPS
Appena uscito, lo speologo ha detto: “non vedo l’ora di ritornare in grotta” . Paolo Rossi cantava “era meglio 'ammazzarli' da piccoli”, ma gli “speolo” sono fatti così e bisogna tenerseli. GPS
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