Il gappista Bentivegna: “E’ la quarta sentenza che ci dà ragione”
Nel 1996 Il Giornale scatenò una vera e propria campagna contro i partigiani che compirono l’azione di via Rasella. Quell’attacco che provocò 33 morti e scatenò la rappresaglia delle Ss alle Fosse Ardeatine.
Articoli che, in pratica, tendevano a “scaricare” sul gruppo dei gappisti guidato da Rosario Bentivegna, le responsabilità della strage che provocò 335 morti.
Ora, però, la Cassazione, confermando la condanna al risarcimento per diffamazione (45 mila euro) a beneficio dei gappisti e di Rosario Bentivegna che li guidava, boccia quella campagna di stampa, ne sottolinea le falsità e condanna il quotidiano di Paolo Berlusconi.
Per questo è da ritenersi "lesiva dell'onorabilità politica e personale" di Bentivegna "la non rispondenza a verità di circostanze non marginali come l'ulteriore parificazione tra partigiani e nazisti con riferimento all'attentato di via Rasella e l'assimilazione tra Erich Priebke e Bentivegna". Un parallelo che Vittorio Feltri, allora direttore del quotidiano, aveva azzardato in un editoriale.
Soddisfatto il commento di Bentivegna: “E’ la quarta sentenza di un’alta corte italiana, militare penale o civile che ci dà ragione con le stesse motivazioni, ma il mondo è pieno o di imbecilli o di faziosi ancora disposti a sostenere il contrario. C’è poco da fare..”. Questa è in qualche modo la risposta all'ex ministro Maurizio Gasparri che ha detto che i partigiani sono degli infami». (da repubblica.it) GPS
Nel 1996 Il Giornale scatenò una vera e propria campagna contro i partigiani che compirono l’azione di via Rasella. Quell’attacco che provocò 33 morti e scatenò la rappresaglia delle Ss alle Fosse Ardeatine.
Articoli che, in pratica, tendevano a “scaricare” sul gruppo dei gappisti guidato da Rosario Bentivegna, le responsabilità della strage che provocò 335 morti.
Ora, però, la Cassazione, confermando la condanna al risarcimento per diffamazione (45 mila euro) a beneficio dei gappisti e di Rosario Bentivegna che li guidava, boccia quella campagna di stampa, ne sottolinea le falsità e condanna il quotidiano di Paolo Berlusconi.
Per questo è da ritenersi "lesiva dell'onorabilità politica e personale" di Bentivegna "la non rispondenza a verità di circostanze non marginali come l'ulteriore parificazione tra partigiani e nazisti con riferimento all'attentato di via Rasella e l'assimilazione tra Erich Priebke e Bentivegna". Un parallelo che Vittorio Feltri, allora direttore del quotidiano, aveva azzardato in un editoriale.
Soddisfatto il commento di Bentivegna: “E’ la quarta sentenza di un’alta corte italiana, militare penale o civile che ci dà ragione con le stesse motivazioni, ma il mondo è pieno o di imbecilli o di faziosi ancora disposti a sostenere il contrario. C’è poco da fare..”. Questa è in qualche modo la risposta all'ex ministro Maurizio Gasparri che ha detto che i partigiani sono degli infami». (da repubblica.it) GPS
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