venerdì 12 ottobre 2007

Imola: un giorno a Casa Guglielmi

Ho avuto occasione di visitare Casa Guglielmi pochi giorni prima della sua inaugurazione, ve la segnalo con questo post, perché già allora rimasi colpito da questa esperienza straordinaria che si attuando a Imola.
Una struttura unica nel suo genere interamente accessibile e innovativa. Un laboratorio pilota dove paziente e familiari possono utilizzare nel quotidiano, ambienti ed attrezzature appositamente progettate e realizzate che tenengono conto delle diverse situazioni di disabilità.
Oltre alla straordinaria struttura, mi colpi il percorso per la sua realizzazione e soprattutto il sostegno di una “città solidale” ( banche, aziende, cooperative, fondazioni e privati) che in questa situazione ha reso possibile questa struttura al servizio di tutta Italia e non solo. Ad esempio, il costo complessivo dell’arredo ammontava a 300.000 euro con la campagna di raccolta fondi “Adotta una stanza”, promossa dal Comune di Imola e dalla Fondazione Montecatone ONLUS ha coperto l’intero costo degli arredi senza gravare sulle rette applicate alle famiglie ospitate. (nella foto Vasco Errani Presidente della Regione Emila Romagna a Casa Guglielmi il giorno dell'inaugurazione)

(La Casa di Accoglienza Anna Guglielmi è una Cooperativa Sociale ONLUS che dal 1987 accoglie i familiari delle persone ricoverate presso la Montecatone Rehabilitation Institute S.p.a., centro specializzato nella cura di persone con lesione midollare e/o grave cerebrolesione.La nostra struttura si trova a circa 5 Km. da Imola (BO), in una zona collinare a circa 300 m. di altitudine, al centro di un parco di 30.000 mq ed è adiacente alla struttura ospedaliera.La nostra casa offre accoglienza alberghiera, a prezzi contenuti, alle famiglie che devono assistere per lunghi periodi di tempo i loro cari ricoverati ed a coloro che effettuano terapie in day hospital presso la struttura ospedaliera di Montecatone. Il servizio offerto non si limita ad una accoglienza puramente alberghiera, operatori e volontari sono a disposizione degli ospiti per garantire un clima umano dove ascolto, disponibilità e attenzione alla persona sono gli obbiettivi primari della nostra esperienza). Per saperne di più .. www.casaguglielmi.com)
In questo articolo (da nuovodiario.com) si racconta l'esperienza del primo anno di vita
Il punto a un anno dal via...
Il 1° agosto del 2006 la Cooperativa Sociale Casa di Accoglienza "Anna Guglielmi" ha aperto le porte della nuova sede.Tutti coloro che vi sono entrati in questo periodo, sono rimasti stupiti da ciò che hanno visto. Ambienti accoglienti, tecnologie all’avanguardia, una attenzione al particolare e a tutto ciò che può aiutare gli ospiti a concepire gli spazi come accoglienti sia dal punto di vista logistico che umano.Tutto molto bello, ma pochi sanno come si svolge la vita all’interno della casa, pochi hanno occasione di incontrare le persone che la abitano e che costituiscono il cuore di questa esperienza. LE CIFREIn primis, diamo qualche numero: 46 stanze, 82 posti letto, da gennaio ad oggi si contano più di 1400 ingressi, una ricettività media dell’80%. Tantissime mamme, mogli, padri e figli che trascorrono periodi lunghissimi (6-8 mesi) lontano da casa.Sei operatori garantiscono una presenza costante 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, con turni spesso pesanti che impegnano anche nel tempo "libero". Ci si occupa della gestione: ingressi, prenotazioni, sorveglianza notturna, pulizia degli ambienti, servizi amministrativi, manutenzioni e tutte le attività tipiche di una struttura ricettiva di stampo alberghiero. Molto tempo è dedicato all’ascolto e all’orientamento degli ospiti verso quei servizi territoriali e non che possono dare una risposta ai loro bisogni.I nostri volontari poi si rendono disponibili per portare gli ospiti a fare la spesa, in farmacia, all’ufficio postale piuttosto che alla stazione dei Il 1° agosto del 2006 la Cooperativa Sociale Casa di Accoglienza "Anna Guglielmi" ha aperto le porte della nuova sede.Tutti coloro che vi sono entrati in questo periodo, sono rimasti stupiti da ciò che hanno visto. Ambienti accoglienti, tecnologie all’avanguardia, una attenzione al particolare e a tutto ciò che può aiutare gli ospiti a concepire gli spazi come accoglienti sia dal punto di vista logistico che umano.Tutto molto bello, ma pochi sanno come si svolge la vita all’interno della casa, pochi hanno occasione di incontrare le persone che la abitano e che costituiscono il cuore di questa esperienza. LE CIFREIn primis, diamo qualche numero: 46 stanze, 82 posti letto, da gennaio ad oggi si contano più di 1400 ingressi, una ricettività media dell’80%. Tantissime mamme, mogli, padri e figli che trascorrono periodi lunghissimi (6-8 mesi) lontano da casa.Sei operatori garantiscono una presenza costante 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, con turni spesso pesanti che impegnano anche nel tempo "libero". Ci si occupa della gestione: ingressi, prenotazioni, sorveglianza notturna, pulizia degli ambienti, servizi amministrativi, manutenzioni e tutte le attività tipiche di una struttura ricettiva di stampo alberghiero. Molto tempo è dedicato all’ascolto e all’orientamento degli ospiti verso quei servizi territoriali e non che possono dare una risposta ai loro bisogni.I nostri volontari poi si rendono disponibili per portare gli ospiti a fare la spesa, in farmacia, all’ufficio postale piuttosto che alla stazione dei treni.

I PROGETTI Assieme alle associazioni di volontariato del territorio sono stati attivati dei progetti in rete per rispondere a bisogni specifici. Due pulmini messi a disposizione dall’Ospedale di Montecatone guidati dai ragazzi del servizio volontario civilistico aderenti ad Unitalsi, garantiscono i collegamenti tra la struttura e l’Ospedale per tutti i pazienti che eseguono terapie in day hospital al centro di Montecatone.Un altro mezzo, messo a disposizione da Auser e guidato da volontari, accompagna due volte a settimana le persone a fare la spesa.I collegamenti scarsi e inadeguati con la città rappresentano uno dei principali problemi di isolamento sia dal punto di vista logistico che dell’integrazione di Montecatone con il nostro territorio. E’ impressionante come tutti coloro che si avvicinano alla realtà di Montecatone si prodighino per dare il loro contributo affinché le famiglie ospitate si sentano accolte e volute bene.
I COSTI Una volta ultimati i lavori di ristrutturazione della sede, è stato sostenuto un costo molto alto per l’acquisto di tutti gli arredi e le attrezzature necessarie per poter partire con l’attività di accoglienza. La spesa complessiva è stato di 300mila euro; una parte è stata coperta con fondi provenienti dalla vecchia gestione, auto tassazioni e contributi di varia natura, rimanevano però 200mila euro. La Banca di Credito Cooperativo della Romagna Occidentale ha finanziato, credendo fortemente in una realtà che non poteva fornire altre garanzie se non la serietà di una gestione oculata e trasparente.
ADOTTA UNA STANZA Durante la conferenza stampa di presentazione della nuova struttura, il Sindaco del Comune di Imola ed il Presidente della Fondazione Montecatone Onlus lanciarono una campagna di raccolta fondi dal titolo "Adotta una stanza". I fondi raccolti sarebbero stati destinati solo ed unicamente a rifondere il debito contratto con la banca, senza gravare sulle rette giornaliere applicate agli ospiti già duramente provati da disagi enormi, anche dal punto di vista economico.
IL FUTURO «Ciò di cui abbiamo più bisogno ora è di riuscire ad estinguere completamente il debito residuo - sottolinea Claudia Gasperini, responsabile della Casa di Accoglienza Anna Guglielmi - Una volta raggiunto l’obbiettivo punteremo ad implementare l’organico con altre due unità in modo da garantire la copertura dei turni anche in caso di ferie e/o malattie evitando doppi turni. Abbiamo reso conto regolarmente alle istituzioni e ai soggetti sostenitori in merito all’andamento della gestione, chiunque desideri visionare i nostri bilanci può farlo.Dall’apertura ad oggi abbiamo raccolto 120mila euro che sono stati girati a copertura parziale del debito. Ha del miracoloso come tante aziende e privati cittadini abbiano donato, ciascuno per quanto poteva, a favore di questa iniziativa. A chiusura della sottoscrizione ci siamo impegnati a realizzare una stele con i nomi di tutti i donatori, affinché la loro disponibilità rimanga come segno tangibile di un altruismo e una attenzione al prossimo che purtroppo è sempre più rara».GPS




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