Troppo caldo, marroni e castagne a rischio estinzione. "Quest'anno il calo è del 60%"
Gli anomali cambiamenti climatici mettono a rischio la sopravvivenza delle castagne. L'allarme viene da uno studio condotto dal Cnr in cui si evidenzia come i frutti simbolo dell'autunno siano in serio pericolo. La causa? il gran caldo e la scarsa piovosità che hanno colpito l'Italia in questi ultimi anni. In particolare, sono gli effetti della siccità estiva nel 2003 a farsi sentire ancora con tutta la loro virulenza. Una situazione "preoccupante" a parere di Tullio Turchetti dell'Istituto per la protezione delle piante Ipp del Cnr di Firenze. L'allarme è condiviso dalla Confederazione italiana agricoltori (Cia) che per quest'anno segnala un calo produttivo addirittura del 60%. La raccolta precoce "sta andando malissimo - spiegano dalla Cia - e la produzione quest'anno dovrebbe aggirarsi intorno alle 47mila tonnellate contro le 70mila del 2006". Ma i castagneti sono in sofferenza non solo per l'andamento anomalo del clima, ad aggravare la situazione, spiega lo studioso, è anche un fungo che aggredisce le radici delle piante uccidendole dopo un periodo più o meno lungo. Si tratta del temibile 'mal d'inchiostro', così chiamato per la reazione del castagno, ricco di tannino, al sopraggiungere della malattia. Dall'albero cola un liquido nerastro particolare che trasuda da sotto la corteccia. "La malattia - spiega Turchetti - è causata da un fungo patogeno, la 'Phytophthora cambivora'. Il parassita infetta le radici delle piante uccidendole e, dopo un periodo più o meno lungo di sofferenza, l'intera pianta soccombe e muore. Una malattia subdola perché attacca l'apparato radicale e può essere diagnosticata soltanto quando cominciano a manifestarsi i primi sintomi di sofferenza''. L'espansione di questo parassita sembra essere favorita proprio dalle condizioni climatiche. ''Inverni siccitosi e poco freddi, piogge primaverili discontinue e scarse, estati calde e poco piovose provocano stress alle piante e le predispongono agli attacchi della malattia'', riferisce lo scienziato che ha segnalato anche un certa difficoltà nel poter curare le piante su cui non si possono impiegare antiparassitari. Ma il fenomeno è allo studio.In passato il castagno ha già vinto altre malattie, come negli anni '50 quando dilagò il cancro della corteccia che causò gravi morie di piante. Inoltre, i castagneti, dopo un periodo di degrado e abbandono, sono oggi salvaguardati anche per ragioni di difesa del territorio, socioculturali e di tutela della diversità biologica. ''Le piante sopravvissute a tante calamità - conclude l'esperto del Cnr - continueranno sempre, grazie all'intervento umano, a svilupparsi e a produrre i tanto apprezzati marroni e castagne''. (da adnkronos.com) GPS
Nessun commento:
Posta un commento