Oggi vi voglio segnalare questo pezzo di Umberto Eco pubblicato sull’Espresso. Credo che per la sua straordinaria capacità di analisi, efficacia sintesi e semplicità non si poteva fotografare meglio la “finestra sul cortile Italia”
“È la maggioranza degli italiani che ha accettato il conflitto di interessi, che accetta le ronde, che accetta il lodo Alfano, e che ora avrebbe accettato abbastanza tranquillamente - se il presidente della Repubblica non avesse alzato un sopracciglio - la mordacchia messa (per ora sperimentalmente) alla stampa. La stessa nazione accetterebbe senza esitazione, e anzi con una certa maliziosa complicità, che Berlusconi andasse a veline, se ora non intervenisse a turbare la pubblica coscienza una cauta censura della Chiesa - che sarà però ben presto superata perché è da quel dì che gli italiani, e i buoni cristiani in genere, vanno a mignotte anche se il parroco dice che non si dovrebbe.”
Dall’apnea demenziale che par senza ogni speranza, vale però la pena mantenere accesa la “lucina” della speranza.
“Ecco perché bisogna talora dire di no anche se, pessimisticamente, si sa che non servirà a niente. Almeno che un giorno si possa dire che lo si è detto”.
Poi è vero, fa più morti la speranza che il traffico automobilistico, ma è un rischio che qualcuno vuol ancora correre. GPS
“È la maggioranza degli italiani che ha accettato il conflitto di interessi, che accetta le ronde, che accetta il lodo Alfano, e che ora avrebbe accettato abbastanza tranquillamente - se il presidente della Repubblica non avesse alzato un sopracciglio - la mordacchia messa (per ora sperimentalmente) alla stampa. La stessa nazione accetterebbe senza esitazione, e anzi con una certa maliziosa complicità, che Berlusconi andasse a veline, se ora non intervenisse a turbare la pubblica coscienza una cauta censura della Chiesa - che sarà però ben presto superata perché è da quel dì che gli italiani, e i buoni cristiani in genere, vanno a mignotte anche se il parroco dice che non si dovrebbe.”
Dall’apnea demenziale che par senza ogni speranza, vale però la pena mantenere accesa la “lucina” della speranza.
“Ecco perché bisogna talora dire di no anche se, pessimisticamente, si sa che non servirà a niente. Almeno che un giorno si possa dire che lo si è detto”.
Poi è vero, fa più morti la speranza che il traffico automobilistico, ma è un rischio che qualcuno vuol ancora correre. GPS
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