Oggi i giornali ci informano che nel grande calderone della “Lega Ladrona”, un vaso di Pandora pieno di sorprese, esiste pure lo Scrigno dei Tesori.
Emerge infatti che il tesoriere leghista Belsito aveva investito 200mila euro per acquistare oro nella società 8853 di Pero (Milano) e diamanti per 100mila euro nella Intermarket Diamond Business.
Si pensava fossero investimenti sulle quotazioni. Ora i magistrati vogliono vederci chiaro. Nel dicembre 2011 dalla società milanese sono usciti i lingotti a fronte di assegni circolari staccati dal partito.
Una vendita d’oro sospetta che ha indotto il venditore a fare una segnalazione antiriciclaggio. Resta ancora da accertare a chi sono stati consegnati.
Una nuova perquisizione della sede di Via Bellerio a Milano è risultata infruttuosa, dello Scrigno dei Tesori padani nessuna traccia.
Va a finire che nella Pulizia Fase 2 si sono scopati anche il “Scrigno dei Tesori”. GPS
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