Da quando è nata la Repubblica nel Bel Paese, cioè in 67 anni di elezioni democratiche, la guerra dei simboli elettorali è sempre esistita. Di contrassegni elettorali se ne sono visti di tutti i colori.
Il record assoluto di contrassegni ammessi avvenne nel 1994 con ben 312 emblemi, allora la complicità dei primi scanner e di Photoshop pare sia stata determinante.
Ma la Repubblica Italiana, per mettere una pezza ai provocatori e ai furbetti del tarocco, si è data l’ antidoto. La legge n. 361/1957 (Testo unico per l'elezione della Camera dei deputati), che vieta la presentazione di un contrassegno "con il solo scopo di precluderne surrettiziamente l'uso ad altri soggetti politici interessati a farvi ricorso", un antiveleno che sostanzialmente a sempre funzionato.
Allora sorprende un pò il tormentone montato in queste ore dai Mas M... (è la stampa bellezza) sulla guerra dei simboli taroccati e sugli scippi.
Ma la Repubblica Italiana, per mettere una pezza ai provocatori e ai furbetti del tarocco, si è data l’ antidoto. La legge n. 361/1957 (Testo unico per l'elezione della Camera dei deputati), che vieta la presentazione di un contrassegno "con il solo scopo di precluderne surrettiziamente l'uso ad altri soggetti politici interessati a farvi ricorso", un antiveleno che sostanzialmente a sempre funzionato.
Allora sorprende un pò il tormentone montato in queste ore dai Mas M... (è la stampa bellezza) sulla guerra dei simboli taroccati e sugli scippi.
Sulla gonfia pataccata non poteva mancare il Grillo sparlante a cavalcarla e ieri ha inscenato l’ennesima sceneggiata show davanti al ministero dell’ Interno:
“Qualcuno prima di noi ha depositato un simbolo praticamente identico al nostro. Come è possibile?”, “chi c’è dietro?”, è certamente un complotto demo-pluto-giudaico-massonico, questo gli lo hanno scritto i nuovi soci, i camerati di Casapound.
“Se entreremo in Parlamento lo apriremo come una scatola di tonno”. Intanto deve concentrarsi ad aprire il pacco regalo che gli è stato rifilato
Il Grillo aveva fatto picchettare l’ingresso per giorni ma poi, nell’attimo fuggente, si è fatto coglionare. Forse all’apertura dell’ufficio erano tutti a colazione al bar.
“Qualcuno prima di noi ha depositato un simbolo praticamente identico al nostro. Come è possibile?”, “chi c’è dietro?”, è certamente un complotto demo-pluto-giudaico-massonico, questo gli lo hanno scritto i nuovi soci, i camerati di Casapound.
“Se entreremo in Parlamento lo apriremo come una scatola di tonno”. Intanto deve concentrarsi ad aprire il pacco regalo che gli è stato rifilato
Il Grillo aveva fatto picchettare l’ingresso per giorni ma poi, nell’attimo fuggente, si è fatto coglionare. Forse all’apertura dell’ufficio erano tutti a colazione al bar.
Della serie la fantasia supera la realtà, oggi la novità, la beffa del pacco regalo è dell´ex grillino Andrea Massimiliano Danilo Foti, nato a Catania 36 anni fa, uno dei fan della prima ora del blog del comico genovese. Ora “dissidente”.
Insomma uno scherzo da cinquestellino fatto in casa, più che un complottone ci troviamo di fronte ad un Grillone Grand Coglione. GPS
Ps: è ovvio e scontato che al M5S e a Ingroia assegneranno il proprio simbolo, come è sempre avvenuto.
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