Questa l'avevamo persa. E’ una di
quelle notizie che suscitano intenerimento fino a “sbragare” nella pietà.
Dopo la memorabile impresa dell’
“Ultimo Tanko a Casale” ritrovato dai Ros di Brescia che un gruppo di
estremisti legaioli intendeva utilizzare per alcune azioni militari a San Marco,
ci tocca segnalare le gesta gloriose del mitico “gommone padano”.
Nel polemica anti sbarchi
immigrati si deve convincere la plebe legaiola che in fondo quella traversata
non è poi così pericolosa e che è inutile che i clandestini facciano le vittime.
Così un commando di sette militanti legaioli, Diego e Giovanni Murtaro, Michele Brambilla, Gino
Troisi, Giacomo Gremini, Fausto Sarti e Remo Girenni, senza pensarci due volte,
sono partiti all’alba da Modena, la loro città, tutti a bordo di un’auto con un
gommone al rimorchio, per arrivare a Melito di Porto Salvo, nell’estremo a Sud
della Calabria.
Da qui si erano imbarcati
tutti a bordo del “gommone padano” con tanto sventolio di bandiera della Lega
Nord per dirigersi in Tunisia.
I sette, in prossimità di Malta,
assistono sgomenti all’improvviso incendio del motore dell’imbarcazione. In seguito,
nel tentativo di lanciare un razzo di segnalazione di emergenza sbagliano mira
e bucano pure il gommone, mandando a bagno i militanti del partito verde. Poi fortunatamente
riescono ad inviare un secondo razzo.
A ricevere il messaggiola Marina Militare di
Malta, che con i mezzi di soccorso a disposizione ha trainato ciò che restava
del mezzo in porto e fornito le prime cure ai poveri profughi padani.
A ricevere il messaggio
Si è poi verificato un grave
errore da parte delle autorità maltesi, i naufraghi padani sono stati trasferiti
al centro d'accoglienza (CEI) Centro di identificazione ed espulsione invece
che al centro trattamenti sanitari obbligatori (TSO).
Patetici. Vogliono fondare una
nazione e non san far partire un trattore e manco guidare un gommone. GPS
1 commento:
Bentornato Senio.
Grazie e un abbraccio.
Speradisole
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