Cinquantesimo anniversario della legge Merlin che ha reso illegali le case chiuse. Citando Dino Buzzati, Tinto Brass paragona la chiusura dei bordelli all'incendio che distrusse la biblioteca d'Alessandria, identificando il primo evento con la fine della cultura erotica, mentre il secondo ha rappresentato la perdita di un'importante parte della cultura classica. In occasione del 50esimo anniversario dell'approvazione della legge Merlin, che dichiarò illegali le case chiuse in Italia, Tinto Brass racconta all'Ansa cosa significavano, per lui quei luoghi.
In realtà il disegno di legge fu presentato dieci anni prima dall'entrata in vigore e il regista veneziano ricorda proprio quel decennio tra la presentazione e l'approvazione, caratterizzati da un acceso dibattito a cui lui prese parte. “Non solo sesso, ma anche momenti di divertimento, relax e perfino luoghi per studiare. Un luogo d'incontro, sullo stile dei club inglesi, per oziare, chiacchierare e, se si veniva scelti dalle prostitute e se ne aveva voglia, andarci a letto”, questa la descrizione romantica delle case chiuse fornita da Tinto Brass, che a questi luoghi ha dedicato anche un film erotico, Paprika. Il regista difende il lavoro delle prostitute definendolo “un mestiere onorevole quanto altri. Ai tempi della Merlin una prostituta ricavava in quindici giorni quello che un operaio della Fiat guadagnava in un mese”.
Oggi, la prostituzione si consuma nelle strade, nei locali, negli appartamenti: 70 mila le 'lucciole' stimate, il 70% immigrate (il 10% vittima del racket), il 20% minorenni. Il business si aggirerebbe intorno ai 100 milioni di euro al mese. Chiusi i bordelli, il dibattito sulle 'case chiuse' per mezzo secolo è però rimasto aperto. Non sono mancati in tutti questi anni governi, parlamentari, associazioni che, più o meno moralisticamente, non abbiano cercato una nuova soluzione, in clima di scontro e di battaglie civili, all'esercizio della prostituzione. (fonte ansa.it) GPS
In realtà il disegno di legge fu presentato dieci anni prima dall'entrata in vigore e il regista veneziano ricorda proprio quel decennio tra la presentazione e l'approvazione, caratterizzati da un acceso dibattito a cui lui prese parte. “Non solo sesso, ma anche momenti di divertimento, relax e perfino luoghi per studiare. Un luogo d'incontro, sullo stile dei club inglesi, per oziare, chiacchierare e, se si veniva scelti dalle prostitute e se ne aveva voglia, andarci a letto”, questa la descrizione romantica delle case chiuse fornita da Tinto Brass, che a questi luoghi ha dedicato anche un film erotico, Paprika. Il regista difende il lavoro delle prostitute definendolo “un mestiere onorevole quanto altri. Ai tempi della Merlin una prostituta ricavava in quindici giorni quello che un operaio della Fiat guadagnava in un mese”.
Oggi, la prostituzione si consuma nelle strade, nei locali, negli appartamenti: 70 mila le 'lucciole' stimate, il 70% immigrate (il 10% vittima del racket), il 20% minorenni. Il business si aggirerebbe intorno ai 100 milioni di euro al mese. Chiusi i bordelli, il dibattito sulle 'case chiuse' per mezzo secolo è però rimasto aperto. Non sono mancati in tutti questi anni governi, parlamentari, associazioni che, più o meno moralisticamente, non abbiano cercato una nuova soluzione, in clima di scontro e di battaglie civili, all'esercizio della prostituzione. (fonte ansa.it) GPS
3 commenti:
è ora di riaprirle!!!!
Riapriamole subito!
Ma che aspettano a riaprirle
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