Cari legaioli noi ve lo avevamo anticipato, andateci piano con la con la grappa passerina. Questa va dritto e subito alla testa (nel caso vostro si fa per dire), se poi ad ogni bicchiere ci gridate pure dietro: “Prima il federalismo” , ne uscite con le ossa rotte.
La notizia è di quelle fresche, fresche e ancora sotto traccia: Air France sarà il partner commerciale della nuova Alitalia. L'accordo per l'ingresso della compagnia d'Oltralpe con una quota che si avvicinerebbe al 25% è stato raggiunto nelle ultime ore del 31 dicembre.
La telenovela Alimagna arriva al suo epilogo.
"Parigi invece può essere contenta. I due anni di sofferenza prima delle nozze con la Magliana non sono stati spesi invano. La compagnia transalpina diventa primo azionista singolo di quella tricolore a un prezzo molto inferiore a quello che era disposta ad accollarsi la scorsa primavera. Allora era pronta a farsi carico di 1,4 miliardi di debiti (molti di più di quelli presi in carico da Cai) a comprare fino all'85% del capitale agli obbligazionisti (in tutto 600 milioni di euro) rimasti invece per ora a bocca asciutta e a garantire un pagamento, anche se quasi simbolico, pure agli azionisti. Ora con 300 milioni "prenota" una compagnia molto più snella, senza concorrenti sul mercato domestico, con i contratti di lavoro già rinegoziati e uno solo hub."(fonte Repubblica.it)
Morale: l’italianità del menga di sua Immunità e dei soci legaioli è costata a pantalone 3 miliardi di euro, più 7000 esuberi. Che comporteranno, oltre ai costi sociali degli esuberi, oneri aggiuntivi al contribuente legati al finanziamento in deroga degli ammortizzatori sociali, per almeno un’ altro miliardo di euro.
Mentre se la gara bandita dal governo Prodi fosse andata in porto, lo Stato italiano non avrebbe tirato fuori una lira e gli esuberi erano 1700.
Il presidente della Provincia di Milano Penati va giù di brutto: “Hanno ucciso Malpensa nel silenzio generale del mondo economico, finanziario e imprenditoriale".
E, aggiungiamo noi, i legaioli erano troppo impegnati con la grappa passerina.
Anche quelli di Libero, sotto attacco di convulsioni, danno i numeri: “I voli a Malpensa ad aprile 2008 erano 1200 la settimana, ora diventeranno poco più di 120.
Non è una sconfitta. È un disastro senza pari, per la Lombardia e per il Nord intero”.
Spinetta ha ragione a brindare a champagne, Sua Immunità che, “Lui sa fare miracoli” come diceva il Bossi, per salvare il culo degli amici di Air One e di Banca Intesa ha svenduto, questa volta si, ad Air France l’ Aliatalia per la “miseria” di 300 milioni.
L'affaire magnific di Sua Immunità sull’ Alitalia è forse lo scippo più spudorato ai danni dell'erario mai avvenuto.
Va bene la grappa pecorina, va bene che fa girare la testa, ma resta incredibile come i legaioli riescano ancora a coprire questo sfacelo per le casse pubbliche, Malpensa compreso. C’è un vecchio proverbio romagnolo che rispolvero per l’occasione, perché calza a pennello la situazione legaiola:
"E' fa com che ber che par fe' un dspet al pigur e sfargheva i maro' in ti’s spe". (Fa come quel montone che per fare un dispetto alle pecore sfregava i marroni negli spini.) GPS
La notizia è di quelle fresche, fresche e ancora sotto traccia: Air France sarà il partner commerciale della nuova Alitalia. L'accordo per l'ingresso della compagnia d'Oltralpe con una quota che si avvicinerebbe al 25% è stato raggiunto nelle ultime ore del 31 dicembre.
La telenovela Alimagna arriva al suo epilogo.
"Parigi invece può essere contenta. I due anni di sofferenza prima delle nozze con la Magliana non sono stati spesi invano. La compagnia transalpina diventa primo azionista singolo di quella tricolore a un prezzo molto inferiore a quello che era disposta ad accollarsi la scorsa primavera. Allora era pronta a farsi carico di 1,4 miliardi di debiti (molti di più di quelli presi in carico da Cai) a comprare fino all'85% del capitale agli obbligazionisti (in tutto 600 milioni di euro) rimasti invece per ora a bocca asciutta e a garantire un pagamento, anche se quasi simbolico, pure agli azionisti. Ora con 300 milioni "prenota" una compagnia molto più snella, senza concorrenti sul mercato domestico, con i contratti di lavoro già rinegoziati e uno solo hub."(fonte Repubblica.it)
Morale: l’italianità del menga di sua Immunità e dei soci legaioli è costata a pantalone 3 miliardi di euro, più 7000 esuberi. Che comporteranno, oltre ai costi sociali degli esuberi, oneri aggiuntivi al contribuente legati al finanziamento in deroga degli ammortizzatori sociali, per almeno un’ altro miliardo di euro.
Mentre se la gara bandita dal governo Prodi fosse andata in porto, lo Stato italiano non avrebbe tirato fuori una lira e gli esuberi erano 1700.
Il presidente della Provincia di Milano Penati va giù di brutto: “Hanno ucciso Malpensa nel silenzio generale del mondo economico, finanziario e imprenditoriale".
E, aggiungiamo noi, i legaioli erano troppo impegnati con la grappa passerina.
Anche quelli di Libero, sotto attacco di convulsioni, danno i numeri: “I voli a Malpensa ad aprile 2008 erano 1200 la settimana, ora diventeranno poco più di 120.
Non è una sconfitta. È un disastro senza pari, per la Lombardia e per il Nord intero”.
Spinetta ha ragione a brindare a champagne, Sua Immunità che, “Lui sa fare miracoli” come diceva il Bossi, per salvare il culo degli amici di Air One e di Banca Intesa ha svenduto, questa volta si, ad Air France l’ Aliatalia per la “miseria” di 300 milioni.
L'affaire magnific di Sua Immunità sull’ Alitalia è forse lo scippo più spudorato ai danni dell'erario mai avvenuto.
Va bene la grappa pecorina, va bene che fa girare la testa, ma resta incredibile come i legaioli riescano ancora a coprire questo sfacelo per le casse pubbliche, Malpensa compreso. C’è un vecchio proverbio romagnolo che rispolvero per l’occasione, perché calza a pennello la situazione legaiola:
"E' fa com che ber che par fe' un dspet al pigur e sfargheva i maro' in ti’s spe". (Fa come quel montone che per fare un dispetto alle pecore sfregava i marroni negli spini.) GPS
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