L'abolizione della figura del prefetto è una vecchia battaglia della Lega, oramai ne hanno fatte tante che manco se le ricordano più.
Anche nel corso delle ultime elezioni nelle “Proposte per la Padania”, l’abolizione dei Prefetti stava nel pacchetto “promesse-patacca”.
“I prefetti, sono oggi un’inutile reliquato del periodo napoleonico”, "sono uno strumento di autorità coercitiva con una forte valenza politica", “la figura del prefetto non ha più alcuna ragione d'essere in un paese che punta al federalismo e al decentramento dei poteri”, “è la lunga mano della canaglia romana. Noi non accettiamo più di vivere sotto il tallone del centralismo”.
Insomma la parola d’ordine era chiara, abolire le prefetture in tutte le città italiane.
Poi, l’uso legaiolo del potere ha delle virtù strabilianti, al posto del federalismo riesce a sostituirlo coi “i federali” ed il gioco è fatto. Lo Strizza-Maroni sulle prefetture è già cominciato.
Era già successo con il prefetto di Roma Carlo Mosca, rimosso a novembre 2008 perché si rifiutava di far prendere le impronte digitali ai rom, così come voleva il sindaco Alemanno.
Succede, di nuovo adesso a Venezia. Michele Lepri Gallerano la notte tra il 25 e il 26 novembre ha avuto l’ardire di trasferire in un villaggio con vere casette costruite dal comune la comunità Sinti di Venezia parcheggiata da sempre in modo indegno in una baraccopoli. I legaioli veneti, in nome delle loro radici cristiane, oramai lo linciavano.
Ancora, a Fondi rimosso Bruno Frattasi, ex prefetto di Latina, che dall’inizio del 2008 ha condotto quasi in solitario una battaglia durissima contro i clan di camorra e ’ndrangheta che si sono impossessati del territorio di Fondi e del basso Lazio. Frattasi aveva chiesto lo scioglimento del Comune per mafiosità.
La fainata adottata è stata quella che il sindaco Parisella (pdl), alla fine si è dimesso, con la possibilità di ricandidarsi a marzo. La normalizzazione è già in atto a Fondi. Nel silenzio generale.
Ma la chicca più straordinaria, nel nuovo corso legaiolo del “federale perfetto”, è la nomina del nuovo prefetto di Frosinone, Paolino Maddaloni.
Nel 2006 è stato a un passo dal diventare sindaco di Caserta in quota Pdl. Tra i suoi principali supporter c’era l’onorevole sottosegretario Nicola Cosentino. Adesso lascia la Commissione per il diritto d’asilo e va a gestire un territorio ad alto rischio di infiltrazioni mafiose. (fonte Unità.it)
L’ eliminazione “dell’inutile reliquato del periodo napoleonico” è una gara dura, tanto vale che con lo Strizza-Maroni si ripieghi sui “federali”. GPS
Anche nel corso delle ultime elezioni nelle “Proposte per la Padania”, l’abolizione dei Prefetti stava nel pacchetto “promesse-patacca”.
“I prefetti, sono oggi un’inutile reliquato del periodo napoleonico”, "sono uno strumento di autorità coercitiva con una forte valenza politica", “la figura del prefetto non ha più alcuna ragione d'essere in un paese che punta al federalismo e al decentramento dei poteri”, “è la lunga mano della canaglia romana. Noi non accettiamo più di vivere sotto il tallone del centralismo”.
Insomma la parola d’ordine era chiara, abolire le prefetture in tutte le città italiane.
Poi, l’uso legaiolo del potere ha delle virtù strabilianti, al posto del federalismo riesce a sostituirlo coi “i federali” ed il gioco è fatto. Lo Strizza-Maroni sulle prefetture è già cominciato.
Era già successo con il prefetto di Roma Carlo Mosca, rimosso a novembre 2008 perché si rifiutava di far prendere le impronte digitali ai rom, così come voleva il sindaco Alemanno.
Succede, di nuovo adesso a Venezia. Michele Lepri Gallerano la notte tra il 25 e il 26 novembre ha avuto l’ardire di trasferire in un villaggio con vere casette costruite dal comune la comunità Sinti di Venezia parcheggiata da sempre in modo indegno in una baraccopoli. I legaioli veneti, in nome delle loro radici cristiane, oramai lo linciavano.
Ancora, a Fondi rimosso Bruno Frattasi, ex prefetto di Latina, che dall’inizio del 2008 ha condotto quasi in solitario una battaglia durissima contro i clan di camorra e ’ndrangheta che si sono impossessati del territorio di Fondi e del basso Lazio. Frattasi aveva chiesto lo scioglimento del Comune per mafiosità.
La fainata adottata è stata quella che il sindaco Parisella (pdl), alla fine si è dimesso, con la possibilità di ricandidarsi a marzo. La normalizzazione è già in atto a Fondi. Nel silenzio generale.
Ma la chicca più straordinaria, nel nuovo corso legaiolo del “federale perfetto”, è la nomina del nuovo prefetto di Frosinone, Paolino Maddaloni.
Nel 2006 è stato a un passo dal diventare sindaco di Caserta in quota Pdl. Tra i suoi principali supporter c’era l’onorevole sottosegretario Nicola Cosentino. Adesso lascia la Commissione per il diritto d’asilo e va a gestire un territorio ad alto rischio di infiltrazioni mafiose. (fonte Unità.it)
L’ eliminazione “dell’inutile reliquato del periodo napoleonico” è una gara dura, tanto vale che con lo Strizza-Maroni si ripieghi sui “federali”. GPS
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