A Babbo appena morto (PDL), il funerale è di ieri, coi cocci rotti sparsi un po’ ovunque non ci resta che provare a fare i conti della serva.
I nuovi gruppi finiani di Futuro e Libertà, appena costituiti, sulla carta dovrebbero essere 34 alla Camera e 14 al Senato. Di questi ultimi, otto sarebbero disposti ad abbandonare il Popolo delle Libertà, ma sarebbero pronti ad entrare nelle «file» di Fini anche i senatori Adriana Poli Bortone e Giovanni Peistorio.
Conti alla mano, il gruppo finiano può risultare decisivo alla Camera dove la maggioranza necessaria per la sopravvivenza del governo è pari a 316 voti, la metà più uno dei 630 componenti dell’assemblea.
Ad oggi, i gruppi che sostengono il governo (Pdl, Lega Nord, Mpa, liberaldemocratici, e repubblicani) sono forti di 342 deputati.
Al Senato, considerati anche i sette senatori a vita, la soglia della maggioranza è a quota 162 e il centrodestra può far conto oggi su 174 voti, che salgono a 177 considerando anche Cossiga, Pinifarina e Andreotti. Con 16 senatori in meno, la maggioranza assoluta degli aventi diritto sarebbe perduta.
Consideriamo anche quello che sottovoce si dice nel Transatlantico: “In media ci sono 30 membri del governo in missione, 7-8 deputati impegnati in commissioni, più 10 assenti “fisiologici” e 20 “menefreghisti”.
Aggiungiamo la folta schiera di indagati, nani e ballerini che al puzzo di bruciato saranno presi dal panico e disposti a qualsiasi giravolta. La situazione è davvero caotica. Ieri è stato detto che “Fini è incompatibile col PDL”, molto presto sarà il Papi ad essere “incompatibile col governo”. (vignetta da virus.unità.it clicca sopra per ingrandire) GPS
I nuovi gruppi finiani di Futuro e Libertà, appena costituiti, sulla carta dovrebbero essere 34 alla Camera e 14 al Senato. Di questi ultimi, otto sarebbero disposti ad abbandonare il Popolo delle Libertà, ma sarebbero pronti ad entrare nelle «file» di Fini anche i senatori Adriana Poli Bortone e Giovanni Peistorio.
Conti alla mano, il gruppo finiano può risultare decisivo alla Camera dove la maggioranza necessaria per la sopravvivenza del governo è pari a 316 voti, la metà più uno dei 630 componenti dell’assemblea.
Ad oggi, i gruppi che sostengono il governo (Pdl, Lega Nord, Mpa, liberaldemocratici, e repubblicani) sono forti di 342 deputati.
Al Senato, considerati anche i sette senatori a vita, la soglia della maggioranza è a quota 162 e il centrodestra può far conto oggi su 174 voti, che salgono a 177 considerando anche Cossiga, Pinifarina e Andreotti. Con 16 senatori in meno, la maggioranza assoluta degli aventi diritto sarebbe perduta.
Consideriamo anche quello che sottovoce si dice nel Transatlantico: “In media ci sono 30 membri del governo in missione, 7-8 deputati impegnati in commissioni, più 10 assenti “fisiologici” e 20 “menefreghisti”.
Aggiungiamo la folta schiera di indagati, nani e ballerini che al puzzo di bruciato saranno presi dal panico e disposti a qualsiasi giravolta. La situazione è davvero caotica. Ieri è stato detto che “Fini è incompatibile col PDL”, molto presto sarà il Papi ad essere “incompatibile col governo”. (vignetta da virus.unità.it clicca sopra per ingrandire) GPS
1 commento:
Se pensa di andare ad elezioni anticipate ha proprio visto male, i più gli gireranno le spalle ... quella gente pur di non staccarsi dalla poltrona sarebbe disposta a tutto...
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