
Le etichette, gli stemmini in dialetto devono essere proprio il chiodo fisso del nostro Zaia, detto anche “Me piase el vin”. E pensare che noi eravamo convinti, che i bollini da etichettare fossero un copyright del Grillo.
Aveva incominciato ad avere i primi sintomi ad agosto proponendo gli stemmi locali sulle maglie dei calciatori.
Poi per tutto il mese scambiando agosto per il carnevale: “la Lega esorta la Rai a mandare in onda le fiction di grande ascolto in dialetto con i sottotitoli in italiano” così parlò Zaia.
Poi fu la volta dei vini:"lancio quindi un appello a tutti i produttori, grandi e piccoli, perché inseriscano in etichetta il nome nella “lingua madre” accanto a quello in italiano".
Dalle nostre parti i prodotti tipici li etichettiamo da oltre 30 anni, ma i nostri agricoltori continuano ad andare in piazza coi trattori a protestare e da mesi lanciano l’ "allarme rosso" per ortofrutta, cereali, latte, carne, vino e olio. I prezzi per gli agricoltori sono ormai da tempo in caduta libera, mentre i costi continuano a crescere.
In sostanza manifestano per le gravissime difficoltà del settore e sollecitano interventi tempestivi e concreti e se in giro vedono un Zaia le etichette gliele appiccicano in fronte. GPS